cari amici, vi scrivo perchè sto chiedendo aiuto per il mio amico Ciccio, lui è in carrozzina, è sposato e con una bimba di due anni.
A breve la moglie dovrà essere operata di ernia e per cui dovrà stare ferma per un pò.
Ciccio cerca una signora con esperienza con i bimbi che possa fermarsi anche a dormire da loro per tutto il tempo necessario alla moglie per operarsi e riprendersi dall'intervento.
Lui abita a BOVISIO MASCIAGO -MI-
CHI SAPESSE AIUTARMI MI SCRIVA PURE
BACI
FLA
_________________
Fla
www.ilfilocreativodiflavia.com
martedì 27 maggio 2008
sabato 17 maggio 2008
4 GIUGNO
cari amici eccomi qui ,
ancora una volta compio gli anni, il 4 giugno saranno 26. Amici e parenti ricominciano con la solita domanda, cosa vi regalo, cosa ti serve, dammi un'idea.
E quest anno vi dico, cari amici, cari parenti, conoscenti o anche chi non mi conosce, io ho un grande sogno, aiutare gli altri, tutti quelli che hanno bisogno, ad avere quello che vogliono per essere felici,.
Un pullmino per portare i disabili e i disagiati dove vogliono essere portati, una sede dove poter sviluppare le loro capacità, un centro accoglienza x chi viene abbandonato dalla mamma( una storia che purtroppo mi colpisce in prima persona).
Io vorrei aiutare tutti, non ho la presunzione di poterlo fare ma ce la sto mettendo davvero tutta per aiutare più persone possibili, per cui a rutti quelli che vogliono farmi un regalo per il mio compleanno chiedo, fatemi una domazione anche di un solo euro per realizzare il mio sogno, il mio grande sogno.
L'altro grande sogno è avere il mio amore tutto per me... Amoreeeeeeeeeeeee ti amooooooooooo
baci Fla
Per chi volesse aderire alla proposta, nel mio sito
www. ilfilocreativodiflavia. com trovate il numero della mia post pay... infinitamente grazie a tutti
ancora una volta compio gli anni, il 4 giugno saranno 26. Amici e parenti ricominciano con la solita domanda, cosa vi regalo, cosa ti serve, dammi un'idea.
E quest anno vi dico, cari amici, cari parenti, conoscenti o anche chi non mi conosce, io ho un grande sogno, aiutare gli altri, tutti quelli che hanno bisogno, ad avere quello che vogliono per essere felici,.
Un pullmino per portare i disabili e i disagiati dove vogliono essere portati, una sede dove poter sviluppare le loro capacità, un centro accoglienza x chi viene abbandonato dalla mamma( una storia che purtroppo mi colpisce in prima persona).
Io vorrei aiutare tutti, non ho la presunzione di poterlo fare ma ce la sto mettendo davvero tutta per aiutare più persone possibili, per cui a rutti quelli che vogliono farmi un regalo per il mio compleanno chiedo, fatemi una domazione anche di un solo euro per realizzare il mio sogno, il mio grande sogno.
L'altro grande sogno è avere il mio amore tutto per me... Amoreeeeeeeeeeeee ti amooooooooooo
baci Fla
Per chi volesse aderire alla proposta, nel mio sito
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giovedì 15 maggio 2008
MUSEI VIETATI AI DISABILI
Che dire, saranno stati contenti i disabili di un'associazione che si sono recati in gita in un museo di Venezia e una volta arrivati la si sono visti impossibilitati ad entrare a causa delle bariere architettoniche!
Da notare che i biglietti erano stati pagati in anticipo e la responsabile della gita si era informata prt telefono spiegando la situazione...
Che dire, nell'era del progresso, i musei sono ancora vietati a chi è costretto a viversi "un mondo a rotelle"
Ma, se il progresso porta qui, sicuri che vogliamo progredire? baci a tutti
Fla
Da notare che i biglietti erano stati pagati in anticipo e la responsabile della gita si era informata prt telefono spiegando la situazione...
Che dire, nell'era del progresso, i musei sono ancora vietati a chi è costretto a viversi "un mondo a rotelle"
Ma, se il progresso porta qui, sicuri che vogliamo progredire? baci a tutti
Fla
lunedì 5 maggio 2008
CARAVAGGIO
Ieri un altro stend del Filo, al Santuario di Caravaggio!
Un'avventura, visto i 4 sposamenti che abbiamo dovuto fare da una parte all'altra, grazie al rapporto di dialogo impeccabile tra sacerdoti e vigili, però finita bene.
Ad attendermi c'erano i miei amici di Sondrio, e quelli si che sono veri amici!
Durante il viaggio in pullman era gia stata fatta un'ottima pubblictà e come sempre il nostro lavoro è stato apprezzato e riconosciuto. Ancora una volta ho respirato un pò dell'amore di Lourdes,dame, barelieri, corsi ad abbracciarmi e comprare qualsiasi cosa pur di sostenermi in questa mia nuova avventura,che in un certo senso ci accomuna: propio cosi, perchè grazie all'amicizia che ci lega da anni, ormai conosco qualche storia di questi miei amici, tutti li con l'unnico scopo di aiutare chi soffre.
Anche ogni volontario, come ogni malato, ha la sua piccola grande storia da raccontare.
Chi ha un figlio caduto nel tunnel della droga, chi un figlio l'ha perso per sempre, chi ha avuto un incidente grave e allora ogni giorno ringrazia Dio per eserci ancora, o chi vorrebbe tanto avere un figlio da amare e non ce l'ha.. tutti qui, con un camice bianco o una divisa blu,a donare , a donardi, per cercare di annegare il dolore nell'Amore,in questo immenso mare dove tutti trovano un posto.
E amando anche loro trovano la forza di andare avanti, spingendo la carrozzina di chi, nonostante il corpo un corpo deformato e dolorante, ha il coraggio e la forza di sorridere ancora e di essere felice, felice che qualcuno lotti per lui e con lui.
Grazie amici
Fla
_________________
Fla
www.ilfilocreativodiflavia.com
Un'avventura, visto i 4 sposamenti che abbiamo dovuto fare da una parte all'altra, grazie al rapporto di dialogo impeccabile tra sacerdoti e vigili, però finita bene.
Ad attendermi c'erano i miei amici di Sondrio, e quelli si che sono veri amici!
Durante il viaggio in pullman era gia stata fatta un'ottima pubblictà e come sempre il nostro lavoro è stato apprezzato e riconosciuto. Ancora una volta ho respirato un pò dell'amore di Lourdes,dame, barelieri, corsi ad abbracciarmi e comprare qualsiasi cosa pur di sostenermi in questa mia nuova avventura,che in un certo senso ci accomuna: propio cosi, perchè grazie all'amicizia che ci lega da anni, ormai conosco qualche storia di questi miei amici, tutti li con l'unnico scopo di aiutare chi soffre.
Anche ogni volontario, come ogni malato, ha la sua piccola grande storia da raccontare.
Chi ha un figlio caduto nel tunnel della droga, chi un figlio l'ha perso per sempre, chi ha avuto un incidente grave e allora ogni giorno ringrazia Dio per eserci ancora, o chi vorrebbe tanto avere un figlio da amare e non ce l'ha.. tutti qui, con un camice bianco o una divisa blu,a donare , a donardi, per cercare di annegare il dolore nell'Amore,in questo immenso mare dove tutti trovano un posto.
E amando anche loro trovano la forza di andare avanti, spingendo la carrozzina di chi, nonostante il corpo un corpo deformato e dolorante, ha il coraggio e la forza di sorridere ancora e di essere felice, felice che qualcuno lotti per lui e con lui.
Grazie amici
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sabato 3 maggio 2008
UN AIUTO PER L'ATTASSIA DIFRIEDREICH
Dal 1 maggio al 15 maggio compresi sarà attivo il numero 48586 per sms solidali del valore di 1 euro dai gestori di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e di 2 euro dai telefoni fissi Telecom e abilitati.
L' opzione sarà accompagnata dall' annucio in trasmissioni radio televisive RAI a cui stiamo alacremente lavorando.
Spero che questa rinnovata opportunità risulti di successo come nelle edizioni passate per impegnarci ancora di più all'accellerazione degli studi necessari al raggiungimento di una terapia efficace per l'Atassia di Friedreich.
aiutateci!!!!!!!!!
Fla
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Fla
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L' opzione sarà accompagnata dall' annucio in trasmissioni radio televisive RAI a cui stiamo alacremente lavorando.
Spero che questa rinnovata opportunità risulti di successo come nelle edizioni passate per impegnarci ancora di più all'accellerazione degli studi necessari al raggiungimento di una terapia efficace per l'Atassia di Friedreich.
aiutateci!!!!!!!!!
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martedì 22 aprile 2008
ENDOMETRIOSI
Paola * "ANCHE QUESTA E' VIOLENZA SULLE DONNE"
E se la violenza si presentasse sotto forma di malattia cronica, dolorosa, invalidante ed i medici ti trattassero da isterica ed esaurita oppure peggio ignorassero quello che gli racconti? E se per avere una diagnosi precisa della malattia, dopo che ti hanno detto che sei stressata, stanca e che sei esagerata, si debbano attendere tra i 7 e 9 anni, possiamo definire anche questa una violenza? E se il tuo desiderio di diventare madre venga a trovarsi tragicamente, improvvisamente di fronte ad una malattia che invece ha lavorato in silenzio e ti ha occluso le tube, ha creato aderenze, sconvolto e distorto i tuoi organi riproduttivi e chi ti sta intorno ti consola con un "E' la volontà di Dio"? E se per avere un figlio devi spendere tra i 10.000 ed i 20.000 euro andando in terra straniera perchè a casa tua hai una legge che violenta quotidianamente le donne (dicasi legge 40/2004)? E se in pochi anni subisci dai 2 ai 3 interventi in anestesia generale perchè la malattia si è riformata e magari il medico non ha operato in modo degno, si può definire volenza anche questa?
Questa violenza che colpisce circa 3 milioni di donne in età fertile in Italia ha un nome, ENDOMETRIOSI un nome che quando nella maggior parte dei casi lo pronunci ti dicono: Endo…che??
Ecco, questo sentirsi dire endo…che?, è la violenza più grande nonostante tu abbia già fatto decine di visite ginecologiche, decine di volte hai raccontato le tue sofferenze, decine di volte hai pianto e pregato che i dolori passassero, ma quell'endo che?, ti riporta sempre e soltanto a sentirti sola e con un grande senso di smarrimento.
La tua autostima, i tuoi rapporti sociali, la tua vita di coppia, il lavoro va a ramengo a causa sua, dell'endometriosi che si è intrufolata nella tua vita e si è fatta immediatamente viva con dolori al ciclo mestruale sempre più forti, dolori all'ovulazione che ti piegano in due, dolore ai rapporti sessuali che preghi solo che finisca in fretta e con un dolore lancinante nel cuore perchè ti hanno appena detto che a causa dell' ENDOMETRIOSI, non potrai avere figli.
Però lei è violenta e tenera come nessun'altra malattia perchè con tutte noi si è comportata in modo diverso:c'è chi non ha quasi mai dolore, chi dopo un intervento di pulizia ottimale (quando trovi il chirurgo competente) è riuscita ad avere un bambino anche due e chi invece con terapia ormonale continua (estroprogestinici) riesce a condurre una buona qualità di vita.
C'è chi invece ha subito dei danni permanenti come una resezione intestinale, la perdita di un rene o lo strazio del vivere 6/8 mesi con un ano artificiale (il cosiddetto sacchetto); chi invece deve fare i conti con un danno chirurgico permanente come la vescica neurologica ovvero non sentire ed avere più la capacità di urinare spontaneamente e quindi doversi autocateterizzare. E questo senza che si possa rientrare in una categoria protetta per le esenzioni o per il lavoro…niente di niente!" L' ENDOMETRIOSI di fatto non esiste e se ce l'hai ed in sala operatoria hanno sbagliato pazienza, ti tieni le infezioni batteriche e vai avanti e cerchi almeno di attivarti per aiutare altre donne.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che leggeranno questo post ed in particolare alle giornaliste: ritenete giusto che in Italia nel 2007, l'ENDOMETRIOSI (dopo quello che abbiamo raccontato, che è solo una piccola parte) non sia ancora stata riconosciuta malattia cronica? E che nonostante gli sforzi di tre parlamentari donne (Bianconi, Bianchi, Zanotti) e l'impegno delle associazioni di pazienti, non sia ancora stata approvata la legge che riconosca alle donne affette da endometriosi la possibilità di ottenere l'esenzione del ticket per le ingenti spese farmaceutiche sostenute? Le donne con endometriosi sintomatica sono circa il 65% del totale delle pazienti e purtroppo per chi lavora nel privato, ma anche nel pubblico, l'assentarsi per malattia almeno 3 giorni al mese o diverse settimane a causa degli interventi chirurgici, il rischio licenziamento o mobbing è dietro l'angolo.
L'ignoranza ed il silenzio complice di una parte della classe medica, fa si che le donne con ENDOMETRIOSI si ritrovino a doversi battere con un mostro che le divora all'interno e con i mass media che snobbano o relegano in quart' ultima pagina le notizie relative agli eventi organizzati dalle associazioni di pazienti. I mass media che dovrebbero fare su larga scala quanto noi stiamo cercando combattivamente di fare: INFORMARE PER PREVENIRE! PER UNA MALATTIA PER LA QUALE NON E' POSSIBILE FARE PREVENZIONE, L'UNICO MODO DI ARGINARE I DANNI PROCURATI DALLA MALATTIA, E' INFORMARE. Informare le ragazzine di 20 anni che non è NORMALE soffrire durante il ciclo, che non è normale fare l'amore ed avere dolore nel retto o sotto la pancia, che non è normale avere continuamente la cistite o il colon irritabile.
Una donna forte e coraggiosa ha voluto raccontare la sua vita con l'endometriosi, con le difficoltà legate alla fecondazione assistita ed il suo viaggio "della speranza" in Austria.
Una donna che sostiene ed è parte attiva dell'Associazione Progetto Endometriosi A.P.E. Onlus e che ha fatto della sua esperienza un libro dal titolo forte, ma significativo: "CANTO XXXV - INFERNO - DONNE AFFETTE DA ENDOMETRIOSI". Il libro è uscito a fine novembre ed al momento è in fase di ristampa.
Veronica Prampolini, l'autrice, è una giovane donna di Reggio Emilia che con rabbia e caparbietà vuole, attraverso il suo libro, far puntare i riflettori su una malattia che coinvolge circa 3 milioni di giovani donne in Italia. Giovani donne che non possono esprimere al meglio ed in pieno la propria capacità lavorativa e personale.
Veronica ha anche creato un sito internet: donneaffettedaendometriosi.it ed un blog http://blog.libero.it/librodade/ nel quale vengono raccolte le numerose testimonianze e ringraziamenti per il suo impegno.
A fianco di Veronica c'è l' A.P.E. Onlus www.apeonlus.info associazione di pazienti a carattere nazionale con sede a Reggio Emilia che fa del fare informazione sulla malattia,la priorità assoluta.
A coloro che leggeranno chiediamo semplicemente che venga fatta informazione corretta ed esauriente e che non si sottovaluti il problema per l'ennesima volta! Siamo stufe di sentirci classificate come malate di serie "C", le malattie non hanno codici e circa 3 milioni di giovani donne in Italia hanno diritto a ricevere attenzione ed ascolto.
Grazie!
Associazione Progetto Endometriosi Onlus
E se la violenza si presentasse sotto forma di malattia cronica, dolorosa, invalidante ed i medici ti trattassero da isterica ed esaurita oppure peggio ignorassero quello che gli racconti? E se per avere una diagnosi precisa della malattia, dopo che ti hanno detto che sei stressata, stanca e che sei esagerata, si debbano attendere tra i 7 e 9 anni, possiamo definire anche questa una violenza? E se il tuo desiderio di diventare madre venga a trovarsi tragicamente, improvvisamente di fronte ad una malattia che invece ha lavorato in silenzio e ti ha occluso le tube, ha creato aderenze, sconvolto e distorto i tuoi organi riproduttivi e chi ti sta intorno ti consola con un "E' la volontà di Dio"? E se per avere un figlio devi spendere tra i 10.000 ed i 20.000 euro andando in terra straniera perchè a casa tua hai una legge che violenta quotidianamente le donne (dicasi legge 40/2004)? E se in pochi anni subisci dai 2 ai 3 interventi in anestesia generale perchè la malattia si è riformata e magari il medico non ha operato in modo degno, si può definire volenza anche questa?
Questa violenza che colpisce circa 3 milioni di donne in età fertile in Italia ha un nome, ENDOMETRIOSI un nome che quando nella maggior parte dei casi lo pronunci ti dicono: Endo…che??
Ecco, questo sentirsi dire endo…che?, è la violenza più grande nonostante tu abbia già fatto decine di visite ginecologiche, decine di volte hai raccontato le tue sofferenze, decine di volte hai pianto e pregato che i dolori passassero, ma quell'endo che?, ti riporta sempre e soltanto a sentirti sola e con un grande senso di smarrimento.
La tua autostima, i tuoi rapporti sociali, la tua vita di coppia, il lavoro va a ramengo a causa sua, dell'endometriosi che si è intrufolata nella tua vita e si è fatta immediatamente viva con dolori al ciclo mestruale sempre più forti, dolori all'ovulazione che ti piegano in due, dolore ai rapporti sessuali che preghi solo che finisca in fretta e con un dolore lancinante nel cuore perchè ti hanno appena detto che a causa dell' ENDOMETRIOSI, non potrai avere figli.
Però lei è violenta e tenera come nessun'altra malattia perchè con tutte noi si è comportata in modo diverso:c'è chi non ha quasi mai dolore, chi dopo un intervento di pulizia ottimale (quando trovi il chirurgo competente) è riuscita ad avere un bambino anche due e chi invece con terapia ormonale continua (estroprogestinici) riesce a condurre una buona qualità di vita.
C'è chi invece ha subito dei danni permanenti come una resezione intestinale, la perdita di un rene o lo strazio del vivere 6/8 mesi con un ano artificiale (il cosiddetto sacchetto); chi invece deve fare i conti con un danno chirurgico permanente come la vescica neurologica ovvero non sentire ed avere più la capacità di urinare spontaneamente e quindi doversi autocateterizzare. E questo senza che si possa rientrare in una categoria protetta per le esenzioni o per il lavoro…niente di niente!" L' ENDOMETRIOSI di fatto non esiste e se ce l'hai ed in sala operatoria hanno sbagliato pazienza, ti tieni le infezioni batteriche e vai avanti e cerchi almeno di attivarti per aiutare altre donne.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che leggeranno questo post ed in particolare alle giornaliste: ritenete giusto che in Italia nel 2007, l'ENDOMETRIOSI (dopo quello che abbiamo raccontato, che è solo una piccola parte) non sia ancora stata riconosciuta malattia cronica? E che nonostante gli sforzi di tre parlamentari donne (Bianconi, Bianchi, Zanotti) e l'impegno delle associazioni di pazienti, non sia ancora stata approvata la legge che riconosca alle donne affette da endometriosi la possibilità di ottenere l'esenzione del ticket per le ingenti spese farmaceutiche sostenute? Le donne con endometriosi sintomatica sono circa il 65% del totale delle pazienti e purtroppo per chi lavora nel privato, ma anche nel pubblico, l'assentarsi per malattia almeno 3 giorni al mese o diverse settimane a causa degli interventi chirurgici, il rischio licenziamento o mobbing è dietro l'angolo.
L'ignoranza ed il silenzio complice di una parte della classe medica, fa si che le donne con ENDOMETRIOSI si ritrovino a doversi battere con un mostro che le divora all'interno e con i mass media che snobbano o relegano in quart' ultima pagina le notizie relative agli eventi organizzati dalle associazioni di pazienti. I mass media che dovrebbero fare su larga scala quanto noi stiamo cercando combattivamente di fare: INFORMARE PER PREVENIRE! PER UNA MALATTIA PER LA QUALE NON E' POSSIBILE FARE PREVENZIONE, L'UNICO MODO DI ARGINARE I DANNI PROCURATI DALLA MALATTIA, E' INFORMARE. Informare le ragazzine di 20 anni che non è NORMALE soffrire durante il ciclo, che non è normale fare l'amore ed avere dolore nel retto o sotto la pancia, che non è normale avere continuamente la cistite o il colon irritabile.
Una donna forte e coraggiosa ha voluto raccontare la sua vita con l'endometriosi, con le difficoltà legate alla fecondazione assistita ed il suo viaggio "della speranza" in Austria.
Una donna che sostiene ed è parte attiva dell'Associazione Progetto Endometriosi A.P.E. Onlus e che ha fatto della sua esperienza un libro dal titolo forte, ma significativo: "CANTO XXXV - INFERNO - DONNE AFFETTE DA ENDOMETRIOSI". Il libro è uscito a fine novembre ed al momento è in fase di ristampa.
Veronica Prampolini, l'autrice, è una giovane donna di Reggio Emilia che con rabbia e caparbietà vuole, attraverso il suo libro, far puntare i riflettori su una malattia che coinvolge circa 3 milioni di giovani donne in Italia. Giovani donne che non possono esprimere al meglio ed in pieno la propria capacità lavorativa e personale.
Veronica ha anche creato un sito internet: donneaffettedaendometriosi.it ed un blog http://blog.libero.it/librodade/ nel quale vengono raccolte le numerose testimonianze e ringraziamenti per il suo impegno.
A fianco di Veronica c'è l' A.P.E. Onlus www.apeonlus.info associazione di pazienti a carattere nazionale con sede a Reggio Emilia che fa del fare informazione sulla malattia,la priorità assoluta.
A coloro che leggeranno chiediamo semplicemente che venga fatta informazione corretta ed esauriente e che non si sottovaluti il problema per l'ennesima volta! Siamo stufe di sentirci classificate come malate di serie "C", le malattie non hanno codici e circa 3 milioni di giovani donne in Italia hanno diritto a ricevere attenzione ed ascolto.
Grazie!
Associazione Progetto Endometriosi Onlus
domenica 20 aprile 2008
ORFANI DI GENITORI VIVENTI
Stamattina ,durante la messa domenicale, ascoltai bene la predica, dopo tante domeniche in cui chiacchieravo solamente,e il discorso riguardava x lo più la solitudine delle persone, in modo particolare dei giovani, e del disinteresse dei genitori delle loro vite sempre più vuote.
Il sacerdote ha definito i giovani "ORFANI DI GENITORI VIVENTI".
Mi sono sentita anche io parte di lloro... orfana.. e mi è venuta una riflessione, anzi, tante.
Vedo intorno a me, tanti giovani, disagiati, schiavi di alcool, droga, schiavi dei vestiti di marca, del telefono all'ultimo grido, scgìhiavi di parolacce, in poche parole cschiavi di solitudine,
Tentano di mascherare questa "vuotezza interiore" dietro a beni materiali, futili....
DAll'altra parte vedo genitori sempre più tristi, xhe non fanno altro che lavorare per mantenere vizi dei figloi che sono sempre piu sconosciuti... si... perchè si preoccupano èrima di accontentarli materialmente, e poi di conoscerli e amarli, di parlare con loro, di insegnargli cosa è bene e cosa è male, FORSE PERCHè NON LO SANNO PIù NEMMENO LORO.
Credo che i giovani di oggi non abbiano piu tempo di sognare una cosa, perchè prima di averla sognata già ce l'hanno; non devono più lottare per averla, non lottano più per realiozzare un sogno.
Questo secondo me porta alla depressione, perchè poi, quando non ci sarà piu nessuno a dargli la pappa pronta, non sapranno guadagnarsela da soli.
La società è complice in questo, i media, insegnano che se non hai la macchina bella sei un fallito, se non vesti prada un pezzente e se non bevi birra a fiumi non sei degno di questo mondo, ma è davvero così?
Io stamattina ho ringraziato i miei genitori da una parte, per non esserci stati, per non avermi dato niente, perchè questo mi ha permesso di guadagnarmelo, di imparare a sognare, di imparare a vivere, e forse, sottolineo forse, di imparare ad amare.
Ho ringraziato un pò anche Dio in un certo senso, di avermi dato un handicap, perchè forse grazie a quello non ho potuto uscire a prendermi l'alcol o la droga, e nei momenti piu duri della mia vita rimanevo li, tra le lacrime a pensare a come poter uscire dall'incubo che stavo vivendo.
A me non interessano ne i vestiti di marcwa e ne la macchina bella, io voglio solo amare gli altri e aiutarli a stare bene, ad aiutarli tramite il filoa ritrovare un pò di quel senso della vita che ormai si è perso nel consumismo.
Aiutare i disabili, i disagiati e gli emarginati, a uscire dalla solitudine e a entrare nell'Amore.
Ecco questa sono io....
Vi lascio con questa frase, cos'è il benessere per voi? un abbraccio
Fla
Il sacerdote ha definito i giovani "ORFANI DI GENITORI VIVENTI".
Mi sono sentita anche io parte di lloro... orfana.. e mi è venuta una riflessione, anzi, tante.
Vedo intorno a me, tanti giovani, disagiati, schiavi di alcool, droga, schiavi dei vestiti di marca, del telefono all'ultimo grido, scgìhiavi di parolacce, in poche parole cschiavi di solitudine,
Tentano di mascherare questa "vuotezza interiore" dietro a beni materiali, futili....
DAll'altra parte vedo genitori sempre più tristi, xhe non fanno altro che lavorare per mantenere vizi dei figloi che sono sempre piu sconosciuti... si... perchè si preoccupano èrima di accontentarli materialmente, e poi di conoscerli e amarli, di parlare con loro, di insegnargli cosa è bene e cosa è male, FORSE PERCHè NON LO SANNO PIù NEMMENO LORO.
Credo che i giovani di oggi non abbiano piu tempo di sognare una cosa, perchè prima di averla sognata già ce l'hanno; non devono più lottare per averla, non lottano più per realiozzare un sogno.
Questo secondo me porta alla depressione, perchè poi, quando non ci sarà piu nessuno a dargli la pappa pronta, non sapranno guadagnarsela da soli.
La società è complice in questo, i media, insegnano che se non hai la macchina bella sei un fallito, se non vesti prada un pezzente e se non bevi birra a fiumi non sei degno di questo mondo, ma è davvero così?
Io stamattina ho ringraziato i miei genitori da una parte, per non esserci stati, per non avermi dato niente, perchè questo mi ha permesso di guadagnarmelo, di imparare a sognare, di imparare a vivere, e forse, sottolineo forse, di imparare ad amare.
Ho ringraziato un pò anche Dio in un certo senso, di avermi dato un handicap, perchè forse grazie a quello non ho potuto uscire a prendermi l'alcol o la droga, e nei momenti piu duri della mia vita rimanevo li, tra le lacrime a pensare a come poter uscire dall'incubo che stavo vivendo.
A me non interessano ne i vestiti di marcwa e ne la macchina bella, io voglio solo amare gli altri e aiutarli a stare bene, ad aiutarli tramite il filoa ritrovare un pò di quel senso della vita che ormai si è perso nel consumismo.
Aiutare i disabili, i disagiati e gli emarginati, a uscire dalla solitudine e a entrare nell'Amore.
Ecco questa sono io....
Vi lascio con questa frase, cos'è il benessere per voi? un abbraccio
Fla
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